Roma: Gioventù ribelle. L'ltalia del Risorgimento

Diary by: Redazione GoTellGo
Author: Redazione (Museums)
Goteller: GoTellGo Staff
Category: exhibitions
Made: 2010-11-05
Date From: 2010-11-03
Date To: 2010-11-03
Released under: Creative Commons License
Nations: Italy
Main place: roma
Visited Places: Vittoriano
Keywords: Mentana, ampolla, mandorlo, i Fratelli Cairoli, Giuseppe Mazzini, Maria Sofia di Borbone, la Contessa di Castiglione, Luciano Manara, Goffredo Mameli, Carlo Pisacane, gioventu

In occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, è stata organizzata presso il Complesso monumentale del Vittoriano a Roma, la mostra "Gioventù ribelle" che ripercorre la vita di un gruppo di giovani, come Goffredo Mameli, Luciano Manara, la Contessa di Castiglione, Maria Sofia di Borbone, Carlo Pisacane, i Fratelli Cairoli e molti altri, che dedicarono con passione ogni momento della loro vita a realizzare i propri ideali risorgimentali: giovani che scesero in piazza tra le barricate del 1848, parteciparono all'impresa dei Mille, rischiarono o persero la vita in difesa della Repubblica romana, in nome dei propri ideali di rivoluzione e libertà.

Una serie di opere inedite documentano le diverse sezioni della mostra: Amabili resti, Morire a vent'anni, Donne nel Risorgimento, Vita spericolata.

La mostra è documentata anche da interessanti filmati storici e documenti video più recenti forniti da CinecittàLuce e Rai Teche.

Tra i reperti in mostra, ve ne sono diversi che hanno attirato la nostra attenzione.

La vertebra di uno dei Martiri di Belfiore, impiccato tra il 1851 e il 1853, seppellito dagli Austriaci in una fossa comune. I resti del martiri vennero ritrovati nel 1866 in occasione di alcuni lavori di consolidamento delle fortificazioni della città di Mantova, poco prima della Terza guerra d'Indipendenza. Gli operai recuperarono clandestinamente alcuni dei resti, tra i quali la vertebra esposta che venne conservata in una scatolina foderata di raso rosso, nel tentativo di "compiere un gesto riparatore, quasi un atto di pietà postuma per quella spoglia a cui fu negata la cristiana sepoltura".

Il coperchio della bara di Giuseppe Mazzini, testimone di una vera e propria storia piuttosto macabra che ricorda come, alla morte del loro leader nel 1872 i mazziniani ebbero l'idea di pietrificare il corpo e trasformarlo in monumento, Per questo motivo crearono dei fori nel coperchio per lo sgocciolamento dei liquami durante i procedimenti d'imbalsamazione, Però, il professor Carlo Gorini di Lodi, scienziato dell'epoca e ed esperto imbalsamatore non giunse in tempo  per la delicata operazione e il corpo, sebbene esposto per alcuni giorni, alla fine venne tumulato a Staglieno.

I capelli e i peli della barba di Maroncelli, tre piccole ciocche confezionate a mo' di reliquia, che appartennero al rivoluzionario arrestato insieme a Silvio Pellico nel 1820, prima condannato a morte e poi tradotto insieme al compagno nel carcere duro delle Spielberg. Pellico scrisse che durante la prigionia un medico amputò una gamba a Maroncelli senza anestesia e che quest'ultimo  gli regalò una rosa, gratificandolo per avergli recato sofferenza.

Un'altra vetrina ospita l'ampolla del sangue di un caduto a Mentana il 3 novembre 1867, quando i Francesi alleati degli Zuavi del papa vinsero la battaglia grazie ai fucili a retrocarica Chassepot modello 1866 che sparavano 12 colpi al minuto.

Tra le altre reliquie esposte, il frammento del mandorlo sotto al quale caddero i Fratelli Cairoli che nel 1867 vennero a Roma assieme a settantasei compagni d'arme per fare baldoria ma vennero assaliti nei pressi dei Monti Parioli da 300 carabinieri svizzeri.

Il sito web www.gioventuribelle.it documenta le altre iniziative collegate alla mostra che per tutto il 2011 verranno organizzate in diverse città d'Italia.