Pasquetta a Orte

orte
Diario di: Andrea
Autore: Andrea Moretto
Goteller: Privato
Categoria:
Creato il: 19/03/2010
Data Da: 13/04/2009
Data A: 13/04/2009
Licenza: Creative Commons License
Nazioni: Italy
: orte
Posti visitati: Orte, borgo medievale
Parole chiave: Lazio, Orte, borgo medievale, contrade, Cattedrale Santa maria Assunta, Fontana Grande, chiesa S. Agostino

Per la classica gita fuoriporta di Pasquetta abbiamo optato per una meta relativamente vicina a Roma e ricca di quel fascino antico e medievale che solo l’atmosfera che si solleva negli antichi borghi riesce a trasmettere.

Siamo partiti da Roma verso le 10.30 e dal GRA abbiamo imboccato l’autostrada in direzione Firenze. Il tempo necessario a raggiungere Orte sarebbe di circa un’ora, ma come ben immaginavamo, il traffico ha rallentato il nostro procedere…d’altronde si sa che a Pasquetta strade e autostrade si riempiono di macchine perché l’usanza di uscire dalla città per una scampagnata esiste praticamente da sempre, pertanto abbiamo proceduto a singhiozzo verso la meta. Dopo circa un’ora e mezza di viaggio siamo finalmente riusciti ad imboccare la nostra uscita per Orte (uscita 33). Dall'uscita Orte dell'autostrada A1, abbiamo girato a sinistra in direzione Orte città e dopo 3km abbiamo seguito le indicazioni per Penna in Teverina.

Lungo la strada di Penna in Teverina dopo circa 2,5km si arriva all'ingresso della nostra destinazione: il ristorante della Locanda della Chiocciola (Loc. Seripola). Il ristorante lo avevamo prenotato un paio di giorni prima per le ore 13.30 e pertanto essendo arrivati un po’ in anticipo abbiamo deciso di procedere subito con la visita della cittadina di Orte, anche perché,  poiché dal giardino del ristorante la si poteva vedere nitidamente ergersi sopra la sua alta rupe tufacea, ci era salita la curiosità di visitare l’interno di quell’insieme di costruzioni che sembravano stare in bilico sullo strapiombo.

Abbiamo ripreso la macchina ed in meno di dieci muniti siamo arrivati all’ingresso di Orte. Abbiamo parcheggiato immediatamente fuori dalla cittadina e ci siamo incamminati lungo la salita di via della Rocca che ci ha scortato prima verso il belvedere e poi verso l’interno del borgo.

Anche Orte, come molte altre città in Italia, è divisa in Contrade (ben 7: San Gregorio, Porcini, Sant’Angelo, San Giovenale, Olivola, San Biagio, San Sebastiano) e quella che ci ospita per prima è la Contrada di S. Gregorio.

Tutto ci appare stretto e tipicamente medievale, i palazzi e le abitazioni raramente superano i due, tre piani in altezza…e ci sono tantissimi vicoli e vicoletti. Probabilmente è anche per questo motivo che nonostante la giornata sia molto soleggiata all’interno delle viuzze predomina l’ombra, almeno così possiamo camminare senza calura.

Compiuta la salita e percorsi circa un altro centinaio di metri abbiamo girato verso una stradina sulla destra in modo da poter ammirare lo spettacolo della verde vallata sotto di noi e dopo aver scattato qualche foto abbiamo proseguito per la via che ci ha portato, passando per la Contrada di San Sebastiano, a raggiungere prima la Piazza dell’Ospedale e subito dopo il vero e proprio centro città in cui emerge la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita alla forma di San Pietro in Roma, modellata cioè sull'antica Basilica Costantiniana. Accanto alla stessa trova collocazione la Fontana Grande.

Qui ci troviamo in Contrada Porcini e decidiamo di proseguire per la strada che si trova alle nostre spalle, via Matteotti, in direzione di Piazza del Popolo, in cui si trova la chiesa di S. Agostino. Percorrendo via Matteotti costeggiamo a sinistra la parte esterna della Contrada S. Giovenale e a destra la parte esterna della Contrada S. Biagio fino ad arrivare alla chiesa di S. Agostino che si trova in Contrada Olivella.

Entriamo nella chiesa giusto il tempo per ammirare l'Altare del Rosario (la cui pala in legno, con l'immagine della Madonna del Rosario circondata da 15 pannelli rotanti con la rappresentazione dei 15 Misteri) ed il Crocifisso che è particolarmente realistico ed è collocato proprio lì accanto.

Finita la breve visita decidiamo di tornare in Piazza della Libertà per prendere un aperitivo in attesa di raggiungere il ristorante e ci accomodiamo ai tavolini esterni del Bar Jolly sito proprio in piazza. Bitter, olive e qualche snack ci aprono lo stomaco, così decidiamo di salutare la cittadina medievale e di recarci al ristorante per festeggiare questo giorno di festa e soprattutto per assaporare i piatti tipici di questa terra. La nostra più che una visita sembra essere stata una “toccata e fuga” ma dopotutto di cose ne abbiamo potute vedere abbastanza.

Procediamo pertanto a ritroso la strada percorsa all’andata ed in venti minuti siamo di nuovo al ristorante.

Entriamo, ci accomodiamo e ci portano subito il menu: vista la giornata particolare il Ristorante propone solo un menù fisso composto da antipasti, due primi, due secondi e dolci. A noi sta bene così, accompagniamo il desco con vino rosso in abbondanza e assaporiamo le pietanze umbre con piena soddisfazione del palato. Insomma tutto ottimo e a prezzo ragionevole. Siamo una tavolata di dieci persone e tra una portata e l’altra c’è il tempo di chiacchierare in pieno relax, tanto che quando ci alziamo da tavola è già pieno pomeriggio.

Prima però di metterci in viaggio sulla via del ritorno verso Roma, ci accomodiamo su alcune belle  panchine presenti nel giardino esterno del ristorante…c’è il sole, l’aria è fresca e si sta molto bene.

Alcuni di noi sonnecchiano, altri passeggiano curiosando nei paraggi, altri si accingono a scattare foto dei luoghi circostanti fino a che non si decide di mettersi in marcia verso Roma, nella speranza che il controesodo di Pasquetta non ci blocchi per ore al casello di Roma nord.

Per fortuna in circa un’oretta abbondante siamo nei pressi della città, troviamo un po’ di fila al casello (ma questo è normale) ma poi finalmente il nostro gruppo si saluta e si divide…. ognuno diretto verso casa sua.

Bilancio della giornata molto positivo: una giornata senza molte pretese si è invece rivelata interessante dal punto di vista sia artistico che culinario.

D’altronde nella zona della Tuscia ci sono così tanti borghi medievali che c’è solo l’imbarazzo della scelta. Chi non conosce queste zone dovrebbe “capitarci anche solo per sbaglio” in modo da poter assaporare il gusto dei tempi passati e respirarne l’atmosfera speciale.

Tra le varie mete possibili della zona Orte rappresenta uno dei più chiari esempi di borgo medievale con anche la caratteristica di essere raccolto in cima ad una rupe da cui è possibile ammirare scorci panoramici ad effetto sulla valle del Tevere sottostante.

La stessa dotazione artistica della città riserva numerose tappe interessanti da scoprire e sebbene basti poco tempo per girarla, tra i suoi tanti vicoli e vicoletti le cose belle da vedere sono molte.


Memo Associati

food

Locanda della Chiocciola
Loc. Seripola, Orte (Vt)
Tel. 0761/402734, Cell. 348/5108309
e-mail: info@lachiocciola.net
http://www.lachiocciola.net
La cucina è ottima e ricca dei prodotti tipici di questa regione, la pasta è fatta in casa e i secondi di carne e selvaggina sono accompagnati dai contorni coltivati nell’orto.
Buona la carta dei vini, con etichette bianche e rosse prettamente italiane.