Miti e leggende della Carnia: gli Sbilfs.

Autore: Sara Moretto
Creato il: 12/12/2008
Pubblicato: Si
Licenza: Creative Commons License

Gli Sbìlfs sono i leggendari folletti dei boschi della Carnia. Si nascondono negli anfratti, nelle vecchie case, nei fienili, nelle profondità dei boschi o si mimetizzano perfettamente con il terreno. Sono inafferrabili e intelligenti, nervosi, scattanti, agili o grassottelli, sempre bizzarri e burloni. Benèfici o diabolici, contemplativi o aggressivi, ma sempre giocherelloni….

Ogni Sbìlf ha un nome, a seconda del carattere, del luogo dove si nasconde, degli scherzi che fa:
- il Cjalciùt si siede sul petto di chi dorme e ne disturba il sonno;
- il Bergul si diverte a far inciampare la gente;
- il Pavâr abita negli orti e conosce tutti i segreti delle coltivazioni, dei ritmi lunari, delle stagioni ed aiuta volentieri chi ama la natura;
- il Bagan è lo sbilf della stalla, ama gli animali, ma è un po’ lunatico;
- Zuan, lo sbilf girovago, sempre alla ricerca di un bel posto dove schiacciare un pisolino, ha l'hobby di raccogliere tutto quello che trova;
- il Mazzarot, dalla risata sardonica, si mimetizza perfettamente nelle ceppaie dei faggi ma, a volte, si rende visibile con i suoi sgargianti vestiti rossi. E' terribilmente dispettoso e bisogna stare molto attenti a non calpestare le sue orme perché, chi lo fa, può perdere l'orientamento.
- il Gan è un personaggio molto disposto ad aiutare chi è in difficoltà, peccato stia diventando sempre più raro. E' uno sbilf dalla corporatura tozza e robusta ed è dotato di una forza erculea.

Impossibile nominarli tutti. Una cosa è certa per ciascuno il bosco ha un significato speciale: c’è chi raccoglie frutti e bacche per farne crostate; chi va alla ricerca dei funghi incantati della Carnia; chi aiuta gli animali del bosco; chi passa il tempo in compagnia di insetti o animali a raccontarsi cosa accade nel bosco; chi che conosce tutte le scorciatoie…
Di solito sono invisibili, ma possono farsi vedere dai bambini o da qualche persona pura di cuore. Pare, poi, che a rendere visibile l'invisibile mondo dei piccoli gnomi, siano i poteri conferiti da una corona di primule intrecciate, da indossare al collo. Bisogna però stare attenti a non farsi attrarre dal loro mondo, perché potrebbe essere molto pericoloso!

E’ proprio per questo che da secoli si conoscono degli antidoti per evitare che questo possa accadere: avere oggetti di ferro, sale, indossare vestiti rivoltati, portare un campanellino oppure avere delle piante e dei fiori, come il sorbo, la margherita, l’erica.