Escursione al Santuario di Montevergine (Avellino)

Visita al Satuario di Montevergine
Diario di: Domenico
Autore: Domenico D. De Falco
Goteller: Istituzione Culturale
Categoria: turismo culturale
Creato il: 29/05/2010
Data Da: 12/11/2009
Data A: 12/11/2009
Licenza: Creative Commons License
Nazioni: Italy
: Montevergine (Avellino)
Posti visitati: Santuario

Un'escursione al Santuario di Montevergine, in provincia di Avellino, offre lo spunto per un piacevole intreccio tra turismo di tipo culturale, religioso e grastronomico

Quello di Montevergine è uno dei più noti santuari mariani non solo del Sud Italia.

Si trova sulla cima del monte Partenio, a 1270 metri di altezza, ed è raggiungibile con una funicolare che compie un percorso spettacolare e mozzafiato lungo il fianco della montagna per una durata di circa 10 minuti. La stazione di partenza è nel paesino di Mercogliano, anch’esso famoso per essere una località turistica moto frequentata soprattutto d’estate; Mercogliano si trova a 2 chilometri dall’uscita del casello autostradale di Avellino Ovest dell’autostrada Napoli-Bari, dunque agevolmente raggiungibile. Per recarsi al Santuario di Montevergine si può percorrere, con partenza sempre da Mercogliano, la strada rotabile, anch’essa molto panoramica, che si inerpica lungo la montagna, con un tipico percorso a tornanti, per circa 20 chilometri.

La Congregazione dei monaci verginiani di Montevergine fu fondata addirittura nei primi decenni del secolo XII da un giovane pellegrino proveniente dal Nord Italia, Guglielmo da Vercelli, patrono d’Irpinia. Montevergine dunque vanta una storia quasi millenaria, di cui è ovviamente possibile ripercorrere le tappe visitando il Santuario, che è sempre stato ed è tuttora meta di pellegrinaggi religiosi ma anche di tipo turistico e naturalistico.

Raggiunto facilmente Mercogliano (ben collegato anche con i servizi pubblici ad Avellino e Napoli)  si prende la funicolare gestita dall’azienda di trasporti irpina (http://www.air-spa.it:8080/opencms/opencms/open-Air/it/Servizi/Funicolare.html); la stazione di arrivo dista circa 600 metri dall’ingresso del Santuario, per cui è possibile usufruire di un comodo servizio navetta, ma percorrere a piedi questa breve distanza consente di godere dell’aria pura e frizzante della montagna e del panorama della città di Avellino e di parte della provincia fin dove l’occhio riesce a spaziare, ciò che dipende anche dal tempo.

La visita al Santuario può cominciare senz’altro dalla Chiesa nuova, che si è in condizioni di apprezzare anche se si è animati solo da curiosità artistiche; d’altra parte è difficile restare insensibili alla bellezza della grande icona della Madonna di Montevergine che si trova sull’altare centrale. La “Mamma Schiavona”, come è anche conosciuta presso gli storici e i fedeli, ha una storia antichissima e misteriosa, come si conviene ad un’icona la cui importanza va ben oltre la pur estesissima venerazione, che rimonta al periodo della dominazione angioina nel Mezzogiorno d’Italia.

Essa non è la prima immagine ufficiale della Madonna di Montevergine, che si conserva invece nel piccolo ma ricco museo abbaziale di recente riallestito dai Monaci di Montevergine, ed è la cosiddetta "Madonna di San Guglielmo", una tavola bizantina, senza la prospettiva, in cui la Madonna è ritratta in piedi mentre allatta il Bambino.

Prima di salire al Museo si può visitare una parziale galleria di Presepi, che sono solo una parte di una più vasta raccolta che da sempre costituisce un’attrazione per i visitatori.

Separata dalla Chiesa nuova si trova la Cripta di San Guglielmo, dedicata al fondatore di Montevergine.

Quando si esce della chiesa, se si ha voglia di camminare, la montagna offre una serie infinita di possibilità di escursioni; ci si può inoltrare verso Campomaggiore, attraverso cui si può scendere da Montevergine dall’altro versante, in direzione di Napoli, per giungere nei pressi di Avella. Oppure si possono seguire i sentieri dei pellegrinaggi, di cui quello principale che scende verso Ospedaletto e Mercogliano è stato, in occasione del Giubileo del 2000, recuperato e reso di nuovo perfettamente agibile. Se non c’è tempo e modo, oppure se ci si fa prendere dalla pigrizia, si riprende la funicolare per scendere a valle; e qui bisogna che si prenda posto nella carrozza di testa dalla quale si godrà del panorama avendo l’impressione di essere catapultati nel vuoto di una vertiginosa e ripida discesa. Il binario della funicolare è unico; si sdoppia soltanto più o meno a metà percorso, il punto dove i due trenini (l’uno che sale, l’altro che scende) si incrociano e passano vicini fin quasi a toccarsi.

A Mercogliano si avrà poi l’opportunità di appagare anche la carne, dopo aver saziato lo spirito, perché le varie e diverse offerte gastronomiche locali sono tutte di buon livello.

Se invece si è saliti a Montevergine con auto propria, allora si ha la possibilità di fermarsi anche lungo la strada o nel paese di Ospedaletto, che si incontra prima di giungere a Mercogliano.

Per approfondimenti: http://www.santuariodimontevergine.it/

 

Immagini associate

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