Thailandia e Cambogia nel mese di novembre

8. Thailandia. Shangmai
Diario di: Erika
Autore: Erika H.
Goteller: Privato
Categoria: turismo culturale
Creato il: 21/03/2010
Data Da: 19/11/2005
Data A: 13/12/2005
Licenza: Creative Commons License
Partecipanti: Io, G. e T.
Nazioni: Thailand
: bangkok
Posti visitati: Angkor Wat, Siem Riep, Pattaya, Damnoun Saduak, Chao Phraya
Parole chiave: tuc tuc, orchidee, zattere, elefanti

Siamo tre signore di una certa età che amano viaggiare in paesi lontani, organizzandosi il viaggio da sole.

Quest’anno abbiamo deciso di andare in  Thailandia. Abbiamo scelto la compagnia aerea Emirates e non ci siamo pentite. In piena notte sosta all’aeroporto di Dubai che era illuminato a giorno con tutti i negozi e bar aperti.

L’indomani verso mezzogiorno siamo arrivate a Bangkok dove ci aspettava una macchina dell’albergo che avevamo prenotato dall’Italia. Il nostro albergo si trova nella parte vecchia di Bangkok. La città non è molto bella. Palazzi alti e molto traffico. Solo la parte vecchia è caratteristica. Nel tardo pomeriggio vengono apparecchiati i tavoli sui marciapiedi e si può mangiare ogni ben di dio purché  cotto.

È possibile spostarsi sul fiume Chao Phraya con battelli di linea o con barche private.  Un altro modo divertente per spostarsi in città è il tuc tuc a motore. Per i nostri standard tutti questi lussi sono molto a buon mercato. Tra i vari templi che abbiamo visitato c’è il tempio del Buddha smeraldo dove è severamente vietato fare fotografie. Se ti vedono con la macchina fotografica te la sequestrano per togliere il rollino che viene appeso all’entrata per scoraggiare gli indisciplinati.

Il grande palazzo è un insieme di numerose sale e  torri, tutto è scintillante e quando si entra si rimane colpiti da tutto questo splendore.

Anche la sera uno non ci si annoia; si può andare al mercato notturno, assistere a qualche spettacolo di danza thai oppure a un boys show piuttosto spinto.

Merita una visita anche la casa di Thompson, attualmente adibita a  museo di tessuti, forse una delle poche testimonianze della vecchia Bangkok.

Una gita molto interessante è il mercato galleggiante  Damnoun Saduak che si trova a circa 80 km da Bangkok. 

Dopo la grande confusione e il caldo ci siamo recate in una zona balneare, a Pattaya. Con una barca a noleggio siamo andate su un’isola per fare il bagno. Il mare non è eccezionale. I thailandesi debbono avere paura del sole perché stanno completamente vestiti sia sulla spiaggia che in acqua. I ragazzi addetti ai motorscooter d’acqua avevano persino il passamontagna.

Dopo due giorni di mare abbiamo deciso di recarci in Cambogia, a circa  un’ora di volo da Bangkok. All’arrivo a Siem Riep (l’aeroporto più vicino ad Angkor Wat), abbiamo noleggiato  all’uscita dell’aeroporto un taxi con autista per il periodo della nostra permanenza. Siamo capitate bene . Il nostro autista parlava abbastanza bene l’inglese. Per tre giorni ci ha accompagnato in lungo e in largo. Il complesso di Angkor Wat merita la visita in Cambogia,  è veramente unico con i suoi splendidi templi.

In Cambogia colpisce lo sguardo mesto delle persone e ci si rende conto che debbono aver sofferto moltissimo  sotto le varie occupazioni e dittature. La notte Siem Riep è quasi al buio con eccezione dei grandi alberghi di lusso che sono illuminati a giorno.

Siamo rimaste molto impressionate da una gita in barca lungo un fiume che si immetteva in un lago. Lungo il fiume vivono i “boat people” che sono estremamente poveri.

Tornate a Bangkok abbiamo preso un aereo low cost per Shangmai, anche per sfuggire  alle temperature altissime dei giorni passati. L’aeroporto di Shangmai è  molto carino, piccolo e pieno di orchidee.

La cittadina è molto interessante, piena di giovani monaci buddhisti che sono contenti di scambiare due parole in inglese con gli stranieri. Abbiamo trovato un giovane cicerone ex monaco che ci ha accompagnato alla scoperta di questa parte interessantissima della Thailandia. Era entrato nel monastero da piccolo perché è  l’unico modo per ricevere un’istruzione. Arrivati alla maggiore età  i giovani hanno la possibilità di uscire dal monastero per fare una vita normale. Ci ha fatto visitare alcuni dei templi buddhisti e abbiamo seguito con lui il cerimoniale seguito dai fedeli. I suoi racconti su come vivono i monaci erano affascinanti. I paesi poveri  riciclano quasi tutto. Con lo sterco di elefante viene fatta la carta e si possono acquistare bei quadri.

Siamo arrivate sino al corno d’oro da dove si vedono il Laos, il Myanmar e la Thailandia. Un’attrattiva divertente è una passeggiata sul dorso di un elefante nella giungla e una passeggiata su una zattera sulla “rapide”.

Qui finisce il nostro viaggio. Il ritorno è stato lungo ma eravamo molto soddisfatte. Il cibo era molto gustoso e i frutti tropicali una vera delizia.

Immagini associate

1. Thailandia. Bangkok
1. Thailandia. Bangkok
1. Thailandia. Bangkok
1. Thailandia. Bangkok
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2. Thailandia. Damnoun Saduak
2. Thailandia. Damnoun Saduak
2. Thailandia. Damnoun Saduak
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3. Thailandia
3. Thailandia
4. Myanmar
4. Myanmar
4. Myanmar
4. Myanmar
4. Myanmar
4. Myanmar
4. Myanmar
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5. Myanmar. Angkor Wat
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5. Myanmar. Angkor Wat
5. Myanmar. Angkor Wat
5. Myanmar. Angkor Wat
6. Myanmar. Siem Rip
7. Thailandia. Pattaya
7. Thailandia. Pattaya
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8. Thailandia. Shangmai
8. Thailandia. Shangmai
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8. Thailandia. Shangmai
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8. Thailandia. Shangmai
8. Thailandia. Shangmai
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8. Thailandia. Shangmai
8. Thailandia. Shangmai
8. Thailandia. Shangmai
8. Thailandia. Shangmai
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8. Thailandia. Shangmai
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8. Thailandia. Shangmai
9. Bangkok
9. Bangkok
9. Bangkok
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Thailandia e Myanmar
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