Vinales

Vinales
Creato il: 25/07/2010
Data Da: 31/12/2006
Data A: 31/12/2006
Pubblicato: Si
Licenza: Creative Commons License
Nazioni: Cuba
: vinales
Parole chiave: Tabacco, caffe, juan, Cejba, dictadura, dictablanda, cubanidad

Juan ci viene a prendere puntuale alle 9,30. Primo imprevisto: la nostra auto ha una gomma forata. Andrea la cambia e la portiamo in paese per la riparazione.

Iniziamo la passeggiata, che durerà almeno 6 ore: piantagioni di tabacco, di caffè, di frutta tropicale, animali domestici (cinghialetti con i piccoli, pulcini, cavalli, buoi che tirano l'aratro) e almeno tre soste (manifattura del sigaro, tostatura del caffè, venditore di frutta cubana).

Il paesaggio è magnifico: ci nutriamo di succhi di ananas, pompelmo, canna da zucchero e mangiamo arance, banane, cocco, fette d'ananas.

Tra una sosta e l'altra, Juan ci spiega tante cose del paesaggio, ci fa vedere le piante, i fiori, la frutta e ci parla di fidelismo, defensa de la cubanidad, revolucion... soffermandosi su tanti aneddoti politici.

Ci spiega la differenza tra la "dictadura" e la "dictablanda" cubana, amata da tutti i cubani sebbene il "socialismo cubano" non sia un'"utopia".

Attraversiamo una "cueva", grotta costruita dall'uomo con stalattiti e stalagmiti di quarzo, utilizzata per consentire al "pueblo" di ripararsi in caso di ciclone di grande intensità. Il panorama dall'alto è magnifico.

Dal lato della salita, la zona è Riserva naturale, senza alcuna costruzione. Incontriamo dei ragazzi che hanno acchiappato degli uccellini con una complicata gabbietta di legno.

Lungo il cammino, raccogliamo i frutti della pianta da cui si fanno le maracas.

Da lontano vediamo una Cejba, l'albero sacro dei cubani di qualunque religione ed etnia. Nessun cubano la taglierebbe. Per questo le cejbe sono alberi enormi.

Qualcosa sul tabacco: quando le piante sono alte, si taglia e si mette a seccare in grandi capannoni di legno: c'è differenza tra tabacco nero e amarillo (per le sigarette).

Il tabacco nero viene fatto seccare, poi si estraggono le nervature centrali che si mettono a infusare in rum, acqua, zucchero e altre essenze. Con l'infusione si bagnano le foglie che si aromatizzano ben bene e poi si possono rollare i sigari.

Gli agricoltori sono proprietari di un'abitazione e di 34 ettari di terra. Non c'è latifondismo, le grandi piantagioni sono proprietà dello Stato, che detiene il monopolio delle grandi fabbriche di sigari.

Vediamo anche la lavorazione del caffè: chicchi chiari che vengono tostati e diventano scuri, poi vengono torrefatti e finalmente venduti.

Oggi abbiamo speso in otto:

50 CUC per Juan
20 CUC per il caffè e uno spuntino
15 CUC per i sigari
10 CUC per la frutta della merenda pomeridiana

In definitiva, un giro bellissimo: poco turistico, anzi per niente. L'impressione era quella di essere protagonisti di un documentario.

A cena stiamo a casa, poi andiamo in piazza. C'è un po' di gente, ma nessuno balla e - cosa incredibile - nessuno fa il conto alla rovescia prima della mezzanotte. Brindiamo con una bottiglia di rhum e andiamo a dormire.

 

 

 

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