Da Rio Gallegos alla Pinguinera di Cabo Virgines
Data Da: 29/12/2004
Data A: 29/12/2004
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Argentina
: rio gallegos
Posti visitati: Estancia del Condor, Cabo Virgines
Parole chiave: bigliardini Cosmos, pinguini, Benetton, Punguinera
Di mattina presto con Franco e Mirella facciamo una passeggiata al porto in disuso di Rio Gallegos, lungo il fiume. C'è vento, poche persone per strada, la passeggiata è piacevole.
Per le 11 abbiamo prenotato una gita per la Pinguinera di Cabo Virgines con guida e pulmino. Per arrivarci ci vogliono due ore di sterrata attraverso la meseta. Il viaggio è molto interessante.
Nonostanze la piattezza, il paesaggio cambia moltissimo e l'incontro con gli animali è frequente: guanachi, nandù, moreni, cauquet, ovvero uccelli bianchi e marroni.
Verso l'una arriviamo alla Pinguinera. Manuel, la nostra guida, è un giovane molto simpatico, diplomato da poco in scienza del turismo e molto entusiasta.
A piedi ci addentriamo nella pinguinera. Ci siamo solo noi e alcuni gallesi. Un viottolo segue un percorso guidato, fino al mare. I pinguini sono migliaia, sono dappertutto, il viottolo è fiancheggiato da decine di arbusti presso le cui radici i pinguini hanno nidificato. Ora i piccoli nidi nascondono due piccoli pinguini grigi pelosi oppure le uova non ancora dischiuse.
I loro versi rompono il silenzio del luogo, disturbato solo dalle raffiche del vento.
La passeggiata dura un'ora e mezzo, ma vorremmo che fosse molto più lunga. Ogni tanto i pinguini attraversano il viottolo col loro incedere traballante, a volte soli a volte in gruppo. Nel cielo i gabbiani volteggiano, pronti a colpire. Talvolta si incontra un nido con un solo pinguino.
A un certo punto arriviamo a una terrazza panoramica sul mare: la spiaggia è piena di pinguini, grandi e piccoli, alcuni di loro si tuffano nell'oceano, il panorama è bellissimo, solo questo vale il viaggio.
A malincuore abbandoniamo la pinguinera e ci spostiamo in direzione del Faro per ristorarci.
Il vento soffia impetuoso ma il paesaggio è sempre affascinante. In lontananza si scorge lo Stretto di Magellano.
Il ritorno si svolge senza intoppi, siamo tutti più silenziosi e stanchi.
Il pulmino attraversa l'area dell'estancia del Monte Dinero e l'Estancia del Condor, 250.000 ettari di terreno di proprietà dell'imprenditore italiano Benetton. E' talmente vasta che abbiamo difficoltà a calcolarne l'estensione in chilometri, anche se deve avere le dimensioni di una regione italiana di media grandezza.
A cena Manuel ci consiglia un ristorantino a base di pesce, "Sotito's", accogliente e discreto.
Al ritorno ci fermiamo per una partita di bigliardino al circolo del dopolavoro del Ferrocarrillos di Rio Gallegos. I bigliardini Cosmos sono bellissimi, in ghisa, non ci dispiacerebbe averne uno a casa.