L'Ile de la Cite, Beaobourg e il Quartiere Latino

02. Notre Dame
Creato il: 03/04/2010
Data Da: 27/03/2010
Data A: 27/03/2010
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: France
: paris
Posti visitati: Fontaine des automates, Conciergerie, Saint-Chapelle, Notre Dame, île de la Cité, Centre Pompidou, Rue de Grenelle
Parole chiave: Niki de Saint-Phalle, Georges Simenon, Commissario Maigret, Prada, L'eleganza del riccio

Partiamo in due da Roma nel pomeriggio di venerdì con un volo low cost della compagnia aerea spagnola Vueling da Fiumicino a Paris-Orly. Il volo dura circa un’ora e quaranta e arriva in perfetto orario. Prendiamo quindi il trenino navetta da Orlyval ad Antony e qui la RER fino a Denfert-Rochereau (due biglietti euro 19,70). All’uscita troviamo un taxi con difficoltà, anche perché le persone in attesa sono indisciplinate e non rispettano la coda. Alla fine comunque, la nostra pazienza viene premiata e un tassista chiacchierone ci porta a destinazione ad Avenue Rapp, nei pressi della Tour Eiffel.

La mattina del sabato la dedichiamo alla visita dell’île de la Cité, partendo dalla Cattedrale di Notre Dame. Siamo fortunati, perché c’è poca fila e riusciamo a entrare in pochi minuti. Rinunciamo invece a salire per vedere i celebri gargoils, celebrati anche nel Gobbo di Notre Dame di Walt Disney. Ci dirigiamo quindi verso il Palais de Justice, al cui interno è possibile visitare con un unico biglietto la Saint Chapelle e la Conciergerie. MEMO: La visita della Saint Chapelle e della Conciergerie è a pagamento. I ragazzi fino a 25 anni non pagano se cittadini della comunità europea. In un’ora si visita tutto, ma bisogna considerare l’eventuale fila per la sicurezza.

La Saint Chapelle, celebre per le famose vetrate, risale al XIII secolo e venne edificata per volontà del re Luigi IX, il futuro San Luigi per conservarvi le reliquie della Passione di Cristo, tra cui la corona di spine, acquistata nel 1239 per una somma che superava largamente la costruzione di tutta la chiesa. Nel periodo rivoluzionario, la Saint-Chapelle, simbolo della regalità di diritto divino, subì gravi distruzioni e la corona di spine venne fusa. La visita della cappella superiore è un must con le 1113 scene ricavate nelle 15 vetrate che raccontano la storia dell’umanità dalla Genesi alla Resurrezione di Cristo.

In pochi minuti si raggiunge la Conciergerie, in origine parte del palazzo di Filippo IV, detto Filippo il Giusto. Deve il nome alla persona di alto rango, il concierge o custode del palazzo reale che la controllava. Alla fine del XIV secolo, l’edificio venne trasformato in prigione. La visita di questo monumento costituisce il modo migliore per respirare l’epoca della Rivoluzione francese. Qui infatti furono tenuti in custodia prima di essere ghigliottinati centinaia di prigionieri politici o generici furfanti. Qui passarono gli ultimi giorni della loro vita la regina Maria Antonietta, i Girondini, Andrea Chenier, Robespierre e molti altri.

Nel corso della visita si attraversa la grande sala da pranzo per le 2000 persone che lavoravano a palazzo, riscaldata da quattro grossi camini e illuminata da numerose finestre; si visita la sala delleguardie; ci si affaccia alle cellette che ospitavano carcerati e carcerieri. Su Wikipedia leggiamo che “Così come altre prigioni dell'epoca , il trattamento dei prigionieri dipendeva dalla loro ricchezza, dal loro status sociale e della loro conoscenze. I più abbienti o influenti solitamente avevano una loro cella con un letto, una scrivania e materiale per leggere e scrivere. I prigionieri meno agiati, che potevano permetterselo, avevano a disposizione delle celle arredate chiamate pistoles, le quali erano dotate di un letto rozzo e a volte di un tavolo. I più poveri, conosciuti come pailleux dal fieno (paille) sul quale dormivano, erano confinati al buio, all'umido, in celle infestate dai vermi chiamate oubliettes (letteralmente "luogo dimenticato")”.

Lasciamo la Conciergerie e torniamo verso la Senna, nei pressi di Quai des Orfèvres. Non possiamo non ripensare agli uffici con la stufa in ghisa del celebre Commissario Maigret, creato dalla fantasia di Georges Simenon. (L’occasione è buona in  serata per rileggersi un’inchiesta del commissario e rinfrescare la lingua francese).

Dopo un pranzo in una brasserie tipicamente francese a Chatelet, ci dirigiamo nei pressi del Centre Pompidou, edificio realizzato per volontà del presidente francese Georges Pompidou per creare nel cuore della capitale francese un'istituzione culturale interamente dedicata all'arte moderna e contemporanea e ad una mediateca , a cui si affiancassero anche libri, design, musica e cinema. Nel piazzale antistante assistiamo a un divertente spettacolo di un artista di strada che coinvolge anche gli spettatori. Il giro della fontana Stravinsky (chiamata anche Fontaine des automates), con le sculture colorate di Jean Tinguely e Niki de Saint-Phalle è d’obbligo.

E’ ancora presto e a piedi ci dirigiamo nel quartiere latino, godendoci la passeggiata tra i negozietti di Rue Saint André des Arts. Nei pressi di Saint Germain des Pres prendiamo l’autobus per tornare a casa.

Passando a Rue De Grenelle, mia figlia si ricorda che al n. 7 vive la protagonista del romanzo "L'eleganza del riccio" (ci andra' domani e rimarrè delusa; si attendeva una targa in onore del romanzo e invece ci troverà un negozio di Prada).

In Rue Claire facciamo un po’ di spesa. I negozi di alimentari sono allestiti in modo tale da invogliare all’acquisto.

 

Immagini associate

01. In volo
01. In volo
02. Notre Dame
02. Notre Dame
03. Lungo la Senna
03. Lungo la Senna
03. Lungo la Senna
04. Palais de Justice
05. Conciergerie
05. Conciergerie
06. Nei pressi di Beaobourg
06. Nei pressi di Beaobourg
06. Nei pressi di Beaobourg
06. Nei pressi di Beaobourg
06. Nei pressi di Beaobourg
06. Nei pressi di Beaobourg
07. L'orologio meccanico
08. La fontana con le sculture di Niki de Saint-Phalles
09. Street art
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10. On the road
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