Da Berat a Saranda
Data Da: 30/12/2005
Data A: 30/12/2005
Pubblicato: Si
Licenza:
Nazioni: Albania
: vlore
Posti visitati: Berat
Parole chiave: Onufri
Dormiamo benino anche se non fa molto caldo. Colazione alle otto con splendidi calzoncini fritti.
Torniamo al Castello di Berat, dove vorremmo visitare il Museo di Onufri, ma purtroppo non ci riusciamo perché non riusciamo a trovare il custode delle chiavi.
Partiamo presto, perché in serata dobbiamo arrivare a Saranda, percorrendo circa trecento chilometri di strade molto dissestate.
A Flier tentiamo di visitare Apollonia, ma sbagliamo strada e ci ritroviamo in una strada laterale, coivolti in un ingorgo pazzesco per via di un funerale.
Raggiungiamo un piccolo insediamento molto genuino.. Si offrono di accompagnarci ad Apollonia ma rimandiamo perché si sta facendo tardi e la strada è ancora lunga.
Raggiungiamo Valona dopo aver attraversato un'area collinare con pozzi per la trivellazione e piccoli villaggi dove vendono tranci di carne e quarti di bue su taglieri improvvisati.
Valona (Vlore) è piuttosto agghiacciante: architettura disordinata e anarchica, traffico e sporcizia. Ce ne andiamo subito, dopo aver costeggiato le spiagge degli scafisti. All'uscita di Valona, di fronte all'isola, prima del promontorio che divide lo Jonio dall'Adriatico, vediamo un branco di delfini nella baia.
Proseguiamo lungo la costa e ci accorgiamo subito che le coste sono sventrate.
Bello il passo in montagna con il contrasto tra il costone innevato e il costone con la macchia mediterranea.
In cima un monumento del regime degli anni Venti.
Riscendiamo lungo la costa e alterniamo baie sventrate da scheletri di cemento a scogliere scoscese.
A tratti la strada si allontana dalla costa. Facciamo una sosta breve lungo una spiaggia che dall'alto sembra molto più bella.
A Himare prendiamo un tè in un gradevole locale. Se non fosse per gli edifici di recente costruzione, il villaggio sarebbe pittoresco.
Poco prima del buio, costeggiamo una zona militare con un grosso deposito a tunnel nella montagna.
E' già notte quando arriviamo a Saranda. Alloggiamo all'Hotel Mario, all'uscita della città, squallido e freddo, anche se i padroni sono gentili. Ci dobbiamo stare due notti. Saranda non è un granché, almeno d'inverno, anche se gustiamo un'ottima cena di pesce sul lungomare.
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