Manarola, Corniglia, Riomaggiore

Riomaggiore
Creato il: 16/03/2010
Data Da: 22/04/2008
Data A: 22/04/2008
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Italy
: manarola
Posti visitati: Spiaggia di Guvano, Riomaggiore, Corniglia

Il sole splende. Con la luce del mattino guardo meglio dalla finestra e vedo il balconcino della casa di fronte: tutto è minuscolo, i battenti sono dipinti di azzurro, c’è un vecchio timone, ci sono le prese d’aria come sulle barche, una canoa azzurra quasi sospesa sui gradini…è tutto chiuso, cosa conterrà quella stanzetta? Forse è un piccolo deposito.
Ci prepariamo e scendiamo per la colazione che prendiamo sulla terrazza: l’aria tiepida, la luce che filtra dalla tenda, è una giornata splendida e ci gustiamo brioches, succo d’arancia, pane bianco e integrale con marmellate di varo tipo, cappuccino e caffè.
Scesi in paese ci accorgiamo subito del cambiamento: ieri sera Manarola sembrava deserta, stamattina brulica di gente!
Decidiamo di percorrere a piedi il sentiero che da Manarola porta a Corniglia: il cartello indica 1 h di cammino e ci avviamo per questa stradina sterrata che sale e scende seguendo il crinale. Il paesaggio è magnifico: il mare è pulito e trasparente, si vedono i ciottoloni sul fondo del mare e tutto intorno la vegetazione fiorita. In basso, un gruppetto di 5 ragazzi americani o inglesi si tuffano in acqua dagli scogli (un po’ alti, a dire il vero).
Proseguiamo senza fretta, fermandoci ogni tanto per scattare qualche foto e goderci la vista. C’è gente di ogni età: coppie, famiglie con bambini, gruppi di stranieri coi cappellini e le racchette da trekking, da soli o al seguito di una guida locale con l’ombrellino aperto: ci sono due ragazzi francesi, lei con treccine lunghissime un po’ rasta e un pupo in braccio, lui coi sandali da mare, la bandana al collo, il passeggino (!) e il cane al guinzaglio.
Alla fine del sentiero si arriva alla stazione di Corniglia: da una parte si va alla spiaggia di Guvano, ma noi preferiamo proseguire e raggiungere il paese, che è l’unico dei cinque a non essere direttamente sul mare ma più in alto di circa 100 m. Per arrivarci bisogna salire più di 300 scalini che si inerpicano fin su: si suda un po’ nella salita, sarà anche per il sole di mezzogiorno. Alcune signore di una certa età sbuffano come locomotive, sono tutte rosse in faccia, mentre alcuni bambini salgono di corsa.
Finalmente arriviamo in cima. Ecco Corniglia: c’è un po’ di gente, ma neanche troppa rispetto agli altri paesi. Giriamo per i vicoli finché, un po’ affamati, decidiamo di fermarci in un’enoteca nella via centrale del paese.

Dopo il pranzo visitiamo la chiesa di S. Pietro nella parte alta del paese e poi ritorniamo giù lungo via Fieschi, verso la piazzetta centrale in cui siedono alcuni vecchietti sulle panchine e poi verso la stazione dove prendiamo il trenino e rientriamo a Manarola per rinfrescarci un po’.
Nel tardo pomeriggio ci avviamo lungo la famosa “Via dell’Amore” che collega Manarola a Riomaggiore. La strada stavolta è lastricata, più larga e comoda da percorrere, la vista è sempre bella, esaltata anche dalla luce del tardo pomeriggio e del sole alle nostre spalle. Anche qui molta gente transita nelle due direzioni, in maniera più spedita grazie alla facilità del percorso. Alcuni tratti si percorrono sotto un tunnel scavato nella roccia, le cui pareti interne sono ricoperte da scritte d’amore e disegni, murales e dipinti che riproducono le bellezze delle Cinque Terre e raccontano la costanza dei contadini che con l’amore per la loro terra hanno saputo rendere fertili quelle colline a strapiombo sul mare. Un’altra particolarità del tunnel sono i lucchetti incisi coi nomi degli innamorati e attaccati qua e là dove possibile: vere promesse di amore indissolubile!
La strada da percorrere è breve, in 20 minuti si è già a Riomaggiore, con le casette dai mille colori incastonate in un’insenatura sul mare, le barchette rosse e blu adagiate sul minuscolo porto che è al contempo la piazzetta del paese. Alla fine della Via dell’Amore, invece di dirigerci verso la stazione e il centro di Riomaggiore, prendiamo una strada sulla sinistra che sale in alto, e parecchio! Davanti a noi due persone, forse del posto, ad un certo punto invece di proseguire lungo la strada asfaltata tagliano di lato, in mezzo ai cespugli, dove una serie di gradoni piuttosto alti sale tra le case. Decidiamo di seguirli, sperando che quella scorciatoia non porti a casa loro! E invece quel viottolo ci porta, tra gli orticelli delle abitazioni intorno a noi coltivati con piante di limoni e cespi di lattughine, fino alla parte alta del paese. Ci sediamo su una panchina vicino alla chiesa di S. Giovanni Battista, e ci godiamo un tramonto spettacolare su Punta Mesco. Da lassù osserviamo anche una nebbiolina calare sul mare bianca e leggera, un fenomeno che anche nei giorni a venire noteremo ripresentarsi regolarmente (le stesse immagini molto suggestive di costa immersa tra nebbia e mare grosso sono immortalate in bianco e nero nei quadretti appesi all’ingresso del nostro b&b).
Per ridiscendere passiamo davanti ad una zona residenziale abbastanza nuova, con villette a schiera colorate che intendono riprendere colori e suggestioni delle case-torre del borgo sottostante, e arriviamo finalmente alla stazione, da cui prendiamo la direzione giusta verso il centro del paese.
Una bella terrazza – una simile è anche a Manarola – si affaccia da un lato sul mare e dall’altro su via Colombo, la via centrale di Riomaggiore che si inerpica su tra le facciate delle case illuminate di sera e tra i profumi delle cucine che si diffondono intorno. In attesa che si liberi un tavolo al ristorante, ci sediamo sul muretto del belvedere e chiacchieriamo godendoci il panorama, col rumore delle onde in sottofondo.
Finalmente alle 21.30 ci sediamo in una trattoria nel centro di Riomaggiore : oggi è sabato, c’è molta gente e il servizio è un po’ lento.
Finita la cena ci incamminiamo verso la Via dell’Amore: dopo le 20.30 non si effettua il controllo del biglietto, il passaggio è gratuito. Ripercorriamo così la strada quasi nel buio più totale: solo ogni tanto i riflettori che illuminano gli scogli sottostanti mandano un po’ di chiarore anche sui nostri passi! È bello camminare a braccetto così, un misto di calma per il silenzio intorno e incertezza per non sapere dove stai mettendo i piedi. Sopra le nostre teste, le stelle luminosissime, senza né fari né lampioni a coprirle. Il rientro è ancora più breve, in men che non si dica arriviamo al b&b.





Memo Associati

food

A cantina de’ Mananan, via Fieschi 117, tel. 0187/821166, Corniglia. È un locale molto piccolo e stretto, con le pareti in pietra e gli scaffali sulle pareti pieni di vini locali, miele altre squisitezze di produzione propria. Il menù è scritto a mano con gessetti colorati su lavagnette attaccate alle pareti: i tavolini, una dozzina, sono molto ravvicinati, ma l’atmosfera è piacevole. Prendiamo un antipastino misto (tonno affumicato, acciughe, gamberetti con fagioli), beviamo acqua e ¼ di vinello bianco, un semifreddo agli amaretti e della ricotta con miele di castagno, infine due caffè. Costo: € 48 in due, un po’ caro, ma pazienza. Col conto ci portano una bella cartolina con uno scorcio di Corniglia ad acquarello.

food

Trattoria La Grotta, via Colombo, 123. tel. 0187-920187, Riomaggiore. Optiamo per due trenette al pesto (buone: la ricetta originale prevede di buttare patate a pezzetti e fagiolini nell’acqua di cottura della pasta), beviamo acqua e un vino bianco Cinque Terre Doc. molto buono. Avevamo chiesto anche un antipasto, ma non è mai arrivato. Infine, assaggiamo lo Sciacchetrà con biscotti secchi (tipo Cantucci). Costo: € 49 in due (prima di pagare ci accertiamo che non abbiano contato anche l’antipasto che non abbiamo mai visto!).