Manarola, Monterosso, Vernazza

Monterosso
Creato il: 16/03/2010
Data Da: 23/04/2008
Data A: 23/04/2008
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Italy
: manarola
Posti visitati: Chiesa di Santa Margherita di Antiochia, Cinque Terre, Spiaggia di Fegina, Vernazza, Monterosso
Parole chiave: Macchia mediterranea

 

 

Oggi il sole splende più di ieri, se possibile. Dopo la colazione in terrazza, andiamo a prendere il treno che ci porterà a Monterosso. Abbiamo deciso di arrivare al paese più distante e di fermarci poi a Vernazza sulla strada del rientro. Già alla stazione abbiamo la prima percezione della giornata campale che ci attende. La Via dell'Amore, proprio sopra di noi, è un'interminabile fila di persone provenienti da Riomaggiore, ferme in attesa di passare sulle scalette che scendono al livello dei binari e al tunnel che porta a Manarola. Sentiamo alcuni che passano vicino a noi dire di aver impiegato 45 minuti solo per scendere quelle scalette! La giornata difficile si vede anche dalla puntualità dei treni: il nostro ritarda di 15 minuti e quando arriva è già pieno di gente. Per fortuna dopo due fermate scendiamo a Monterosso.

Monterosso si presenta un po' diverso dalle altre quattro località: è più esteso e ha una lunga spiaggia (Fegina) - oggi piena di gente che prende il sole in costume e fa il bagno - e una zona residenziale più moderna attorno ad essa; un promontorio (S. Cristoforo) divide questa zona dal borgo antico. Per questo Monterosso è anche il paese più turistico delle Cinque Terre. Ci fermiamo per un caffè e un succo di frutta ad un bar con terrazza sul lungomare di Fegina e poi proseguiamo con la passeggiata. Saliamo al convento dei Cappuccini e alla chiesa di S. Giovanni Battista (che conserva un crocifisso di Van Dyck), da cui si gode uno splendido panorama. Riscendiamo verso il centro del paese e giriamo per il borgo medievale finchè non ci fermiamo per gustarci una focaccia e un dolce in un localino del centro. Mentre mangiamo leggiamo sulla guida che il sentiero da Monterosso a Vernazza è spettacolare: la lunghezza è 3 km, tempo di percorrenza 2 h circa. Che si fa, si va? Si va! Pur essendo le 14.30 - l'ora più calda - il sole alle nostre spalle, l'arietta fresca di aprile e i tratti ombreggiati della mulattiera rendono meno opprimente il cammino, che comunque percorre a strapiombo il crinale con ampi dislivelli tra vigneti e macchia mediterranea. Il sentiero, forse il più impegnativo, è stretto, è bisogna rallentare o fermarsi ogniqualvolta si incontrano altre persone che passano nel senso opposto: a volte ci si ferma avendo vicino al piede niente altro che cespugli e poi lo strapiombo! Ma la vista è veramente impareggiabile: il cielo blu, il mare verde smeraldo, luccicante tra gli alberi sotto di noi (ulivi, eriche, corbezzoli e soprattutto tante ginestre fiorite), la costa a picco e le barche con le loro scie bianche e schiumose: la natura qui è dominante e rende lieve la fatica del sentiero che, tra un sali e scendi, tra una curva e l'altra, all'improvviso mostra Vernazza appollaiata laggiù, una tavolozza di colori in uno spazio ristretto e perfettamente inserito nell'ambiente circostante.

La scelta di percorrere il sentiero da Monterosso a Vernazza e non viceversa si è rivelata giusta: per quanto anche dalla parte di Monterosso la mulattiera salga fino a 150 m. di altitudine, l'ultimo tratto del sentiero  verso Vernazza è una lunga discesa ininterrotta fino al centro del paese: facendolo in senso contrario, la ripida salita è un impatto abbastanza stancante per chi, preso dall'entusiasmo, si lancia su quei gradoni. Vernazza è piena di turisti che siedono ai tavolini dei bar sul molo con gli ombrelloni gialli a riparare dal sole, alcuni artisti di strada mostrano ai passanti i loro quadretti a olio, una fila lunghissima attende l'arrivo dei battelli alla banchina. Prendiamo un tè freddo seduti anche noi ad una tavolino sul porto con vista sulla chiesa di Santa Margherita di Antiochia che pare costruita direttamente sul mare e ci rilassiamo guardando lo "struscio" dei passanti. Poi giriamo a zonzo tra i vicoli stretti stretti e i balconi coi panni stesi e ci avviamo infine verso la stazione per fare col treno il tratto di rientro da Vernazza a Manarola.

La stazione è completamente invasa dalle persone che aspettano in entrambe le direzioni di marcia: siamo ai livelli della metropolitana di Roma nell'ora di punta! Il gran caos e i ritardi dei vari treni che si accumulano contribuiscono a farci sentire la stanchezza della giornata. Quando finalmente il nostro treno arriva montiamo a fatica e dopo 2 fermate scendiamo (altrettanto a fatica) a Manarola. Visto l'andamento della giornata, abbiamo la felice idea di andare subito a prenotare un tavolo per la cena al ristorante Marina Piccola, quello della prima sera, per non avere problemi dopo: e infatti, più tardi, mentre mangiamo seduti comodamente al nostro tavolo, vediamo gruppetti di persone sulla piazzetta che aspettano pazientemente il loro turno con gli occhi fissi sui camerieri che sfrecciano tra i tavoli tutti occupati! La giornata si conclude più tardi così, satolli e contenti per la bella giornata trascorsa.

 



Memo Associati

food

Enoteca Ciak, via Roma 4, tel. 0187/817315, Monterosso. Sul bancone vicino al nostra tavolo c'è un'esposizione di torte che è una meraviglia. Mentre sgranocchiamo una focaccia non riesco a distogliere lo sguardo: torte ai pinoli e crema pasticcera, crostate alla frutta, torte al cioccolato, torte alla ricotta: come scegliere? Alla fine optiamo per una torta con pezzettoni di frutta e cannella e una torta al cioccolato, buone! Costo del pranzo: € 11.90 in due.