Messa ad Harlem e quattro passi a Manhattan

2. Dormire in metro
Creato il: 03/02/2010
Data Da: 03/01/2010
Data A: 04/01/2010
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: United States
: new york
Posti visitati: Harlem
Parole chiave: messa, Chiesa pentecostale

3 gennaio

Oggi usciamo presto per andare ad Haarlem a vedere la messa in una chiesa battista. Il tragitto è lungo anche perché hanno chiuso a causa di lavoro la linea 2 che ci avrebbe portato direttamente a destinazione. Scendiamo alla 135° strada e vorremmo andare alla Abyssinian Church, segnalata dalla guida, ma la fila è molto lunga e fa troppo freddo, quindi ripieghiamo sulla African Baptist Church che sta proprio di fronte. Anch’essa è piena di turisti, ma c’è posto per tutti. Anzi, troviamo addirittura posto in prima fila. I neri che assistono alla messa sono elegantissimi, accanto all’altare ci sono un pianista e un coro, in galleria un altro pianista e un altro coro con una splendida soprano solista. La liturgia si alterna al canto dei gospels e la cerimonia termina con il sermone del pastore che si infuoca sempre più fino a restare senza voce, alcuni fedeli piangono per l’emozione. Passano più volte per le offerte e al termine della messa c’è il ringraziamento a Dio per i cesti pieni di dollari. E’ stata una bella esperienza, sicuramente ancora più emozionante in un periodo di minor flusso turistico.
All’uscita, fa ancora più freddo e il vento è molto forte, riprendiamo quindi la metro per un ultimo shopping.

Entriamo da B&H, un negozio di elettronica e fotografia incredibile. Gestito da ebrei, si sviluppa su un paio di piani. Ci sono decine di commessi con la papalina ebraica sul capo, che cercano di soddisfare le esigenze dei clienti. Praticamente si trova tutto, anche ciò di cui a Roma non conoscono nemmeno l’esistenza. I prodotti acquistati raggiungono le casse dentro carrelli mobili appesi al soffitto che serpeggiano in tutto il negozio.

Riesco ad acquistare un duplicatore di diapositive a 30 dollari e un lettore GPS per mappare le foto a 70 dollari.

Decidiamo quindi di tornare in albergo, passando prima a Williamsburg per vedere se riusciamo a ritrovare un cappello smarrito la sera precedente al pub, ma purtroppo non ce né traccia. Propongo quindi di tornare in albergo con la linea C senza tornare a Manhattan. Purtroppo anch’essa è interrotta per lavori e quindi ci mettiamo un’ora a tornare e siamo costretti a prendere un bus dal momento che la subway non funziona. Un diversivo divertente, anche se solo per me.

Ceniamo alla 5th Avenue in un locale messicano, Los Pollitos. 

 

4 gennaio

Sveglia alle 6,15. Lasciamo l’albergo alle 7 con un tassista spagnolo che ci porta in quaranta minuti al bus presso la Penn Station. Sta tutto il tempo al telefono, sbaglia strada due volte e cerca di tagliare la strada a un autobus. Comunque facciamo in tempo e addirittura partiamo con il bus delle 8, anziché delle 8,30.

 

MEMO: Boltbus, fermata tra la 33aa e la 7a, accanto a Sbarro. Bus con wifi e bagno, biglietto per Washington DC, 17,50 dollari.

 


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