16 agosto 2007- Da Sloten a Workum

etna_giallo
Autore: Sara
Creato il: 17/03/2010
Data Da: 16/08/2007
Data A: 16/08/2007
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Netherlands
: workum
Posti visitati: Sloten, Workum
Parole chiave: Olanda, Frisia, Sloten, Workum, navigazione fluviale, houseboat, canali, festa folkloristica, cavalli della Frisia, calessi

Sloten è un piccolo centro molto carino con un grosso mulino a vento che spicca sulle case che si susseguono ai due lati del canale, basse e coi tetti a punta. Notiamo caffè e ristoranti coi tavolini all’aperto, un museo e una scuola di vela – almeno così pare vedendo una schiera di ragazzi coi k-ways sotto la pioggia che manovrano barchette a vela.
Dopo una passeggiata a Sloten risaliamo in barca e in 30 min. arriviamo a Woudsend.
Woudsend ha due mulini, uno fermo lungo il canale principale, un altro nell’interno, perfettamente funzionante. Si può entrare a visitarlo e vederne il funzionamento. Un signore in divisa beige e zoccoli ci spiega la storia e ci mostra come il grano venga pressato nelle macine e scenda trasformato in farina; ci mostra i sistemi di corde per regolare la pressione, le gigantesche pale rotanti, il tetto incannucciato e il timone per orientare le pale a seconda del vento. L’anziano ci dice di essere un apprendista volontario, e che una volta imparato il funzionamento del mulino e dei venti, diventerà mugnaio e potrà insegnare quello che ha appreso ai giovani, così da poter tramandare il mestiere.

Nel pomeriggio arriviamo a Workum. Il problema è sempre quello di individuare dal vero le marine indicate sulla carta: non le troviamo mai! Stavolta il centro nautico sembra più accurato nelle informazioni che ci dà: ci fornisce una piantina con il posto a noi assegnato (€ 14,50 per allaccio acqua e luce) e una tessera per entrare nei servizi pubblici, grandi con docce funzionanti a gettoni (€ 1 per 6 minuti).

Facciamo un giro perlustrativo in centro: un corso lunghissimo, con le case lungo i due lati della strada, “tutte attaccate l’una all’altra, ognuna col suo giardinetto di fiori curati all’ingresso e sul retro e vasi e oggetti sui davanzali delle finestre a livello della strada per proteggere la privacy interna, visto che qui non esistono tende.

Ci imbattiamo in una festa di paese: la gente del posto, in costume, indossa l’abbigliamento dei tempi antichi, guida calessi tutti diversi per forma e colore, trainati da bellissimi cavalli neri e lucenti con le lunghe criniere e le code e i peli lunghi sugli zoccoli - i famosi cavalli della Frisia! – o da giovani cavalle marroni coi muscoli scattanti, o ancora alcuni ponies bianchi e beige, che percorrono il corso di slancio.
Mentre è l’uomo in genere che conduce il calesse, la donna seduta al fianco impugna una sorta di pistoletta di legno e deve riuscire a inserire la pistola in degli anelli posti su alti sostegni al bordo destro della strada lungo il percorso di gara: più anelli riesce a infilare e più punti ottiene il calesse.
La gente – e noi con loro – assiste: bambini che sembrano angioletti biondissimi, famiglie, ragazzi col cane, vecchi che sbirciano da dietro i vetri delle case: ci sembra di essere tornati indietro nel tempo in un paese all’epoca dei cowboys!