Da Roma a Buenos Aires
Data Da: 25/12/2004
Data A: 25/12/2004
Pubblicato: Si
Licenza: No
Nazioni: Argentina
: buenos aires
Ore 5,30. Suona la sveglia del cellulare sul comodino della stanzetta a Mostacciano dove ho dormito con Flavia.
Inizia il lungo viaggio alla volta di Buenos Aires, in fuga da quest'anno catastrofico che ci ha regalato solo tristezza, infelicità e paura.
Ore 6,30. Appuntamento al check-in con il resto della squadra: Marina, Andrea, Simona, Giorgio e Mirella. Le formalità aeroportuoli si svolgono senza problemi e partiamo in perfetto orario. Dopo un paio d'ore di volo piacevole, i bambini vengono omaggiati di simpatici giochetti dagli assistenti di volo dell'Iberia.
Raggiungiamo l'aeroporto Baratas di Madrid, dove facciamo una breve sosta per cambiare velivolo e passare su un 747. L'aereo non è molto pieno e troviamo una collocazione comoda.
I bambini sono tranquilli: disegnano, giocano, chiacchierano, i grandi si riposano.
Un po' di curiosità quando sorvoliamo le Canarie, vulcaniche, piatte, desertiche: Lanzarote, Tenerife, la Gran Canaria con un monte che supera i 3000 metri di altezza. Verso est, nella foschia, si intravede la costa del Sahara marocchino, poi più in là solo l'Oceano Atlantico, con il suo blu profondo costellato di puntini bianchi, le onde, minuscoli pois tra i quali si scorge una nave solitaria che segue la sua rotta.
Il pranzo è buono: arroyo (riso), paté. verdure, succo di ananas.
All'arrivo, con un pulmino da otto arriviamo in albergo (Shelltown Hotel) e ci mettiamo subito a dormire.
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