Da Rio Gallegos a Ushuaia
Data Da: 30/12/2004
Data A: 30/12/2004
Pubblicato: Si
Licenza:
Nazioni: Argentina
: rio grande
Posti visitati: Rio Gallegos, Ushuaia, Patagonia, Isole Malvinas
Parole chiave: pullman, lichene
Sveglia presto. Alle 9,30 dobbiamo stare alla stazione degli autobus. Linea Austral, con finestrini bicherellati protetti da una grata, per evitare le schicchere dei sassi lungo le "carretteras".
Sul pulman l'accoglienza e' ottima: ci servono anche caffè con empanadas.
Il passaggio alla frontiere è sempre piuttosto complicato e ci fa perdere molto tempo. Ogni volta dobbiamo scendere tutti, far timbrare i passaporti e poi di nuovo avanti fino alla frontiere successiva.
La delimitazione tra Argentina e Cile in questa parte della Patagonia non è geografica, ma realizzata tracciando una linea retta immaginaria. Di conseguenza, tutti questi posti di frontiera sembrano veramente assurdi.
Lo Stretto di Magellano è in territorio cileno. Lo raggiungiamo abbastanza presto e dopo un'attesa di mezz'ora durante la quale raccogliamo conchiglie (alcune sembrano grosse patelle con il cappuccio dorato) e fotografiamo un faro, saliamo su una chiatta che in trenta minuti ci porta sull'altra sponda dello stretto.
La traversata desta molte emozioni, c'è molto vento e vediamo anche un delfino austral.
Il viaggio prosegue in pullman, la maggior parte della strada è sterrata e dopo tante ore diventa faticoso. Arriviamo a Rio Grande alle sei del pomeriggio.
Ci accoglie un grande monumento eretto in onore dei soldati caduti nelle Isole Malvinas.
Sosta alla stazione degli autobus e, ahimé, si cambia pullman per raggiungere Ushuaia. E? un mezzo scarcagnato e polveroso, assai scricchiolante.
Mirella si siede e le si appiccicano addosso diverse gomme americane.
Arriviamo a Ushuaia alle 23,00 circa, forse addirittura a mezzanotte.
L'ultima parte del viaggio, prima che facesse buio, ha riservato una spiacevole sorpresa: intere foreste scarnificate, centinaia di alberi scheletrici colpiti a morte da un lichene assassino. Al crepuscolo l'atmosfera è spettrale.
Ushuaia è molto più estesa di quanto ci aspettassimo. Con un taxi raggiungiamo l'Hotel Tolkeyen in una piccola baia del Canale di Beagle. Piombiamo a letto stanchi morti.
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