16 agosto. Estremoz-Evoramonte-Marvao

Portogallo_Marvao6
Creato il: 30/06/2009
Data Da: 16/08/2006
Data A: 16/08/2006
Pubblicato: Si
Licenza: No
: Portogallo
Posti visitati: Marvao, Evoramonte, Estremoz
Parole chiave: confine spagnolo, castello di Marvao, rocca, cinta muraria, casato di Braganza, uliveti, Pousada, statua Rainha Isabel, Castello di Estremoz

Questa mattina saliamo al Catello di Estremoz. Nel piazzale che domina la vallata si erge la statua bianca della Raina Isabel, mentre l’edificio medievale originario non c’è più e attualmente i locali dell’ex armeria reale ospitano la bellissima Pousada Raina Santa Isabel. Le Pousadas de Portugal sono hotel di alta qualità, situati spesso in antiche dimore storiche, conventi, castelli, generalmente posizionate nei punti più suggestivi del Portogallo, suddivise in varie categorie: di charm, storiche, rurali, ecc. Lo spirito è quello di preservare il patrimonio architettonico e storico del paese, esaltandone la bellezza e le antiche tradizioni.

Giriamo per i cortili, superiamo un cancello in ferro battuto con l’insegna del 1825 e ammiriamo il panorama sulla campagna alentejana.
Riprendiamo la macchina e torniamo qualche km indietro (17 ca) lungo la N18 in direzione di Evora per visitare Evoramonte, un borgo racchiuso entro una cinta muraria che domina una bella collina di uliveti. Il paese, bianco anch’esso, è dominato da un castello a 4 torri con 2 cordoni di pietra che lo cingono e terminano con un nodo – tipico del casato Braganza, dice la guida – che lo fa sembrare un grosso pacco regalo di cemento col fiocco! Con 1 € e 50 a testa visitiamo gli interni spogli di ogni arredo con dei pannelli esplicativi sulla storia del castello e del casato di Braganza.
In paese entriamo in un piccolo supermarket gestito da un vecchietto per comprare il necessario per uno spuntino e nella panetteria accanto compriamo ben 8 panini al costo di 96 cents!
Seguendo il consiglio del diario di viaggio online, decidiamo di dirigerci verso Marvao seguendo una strada alternativa che passa più nell’interno rispetto alla statale e attraversa la campagna di uliveti e campi di grano ondeggiando lungo il saliscendi delle colline: il panorama è bellissimo, la strada è veramente deserta, non passa nessuna macchina oltre a noi. L’unico neo è la pioggia.
Continuiamo il viaggio finché la fame non si fa sentire: visto che nel frattempo ha smesso di piovere, ci fermiamo lungo la strada vicino a un bel laghetto circondato da un prato all’inglese e salici piangenti sulla riva, per un pic-nic.
Riprendiamo il viaggio e dopo aver superato Crato e Portalegre saliamo in alto fino a Marvao ( a 52 km da Estremoz), che già al primo ingresso si presenta deliziosa. Le case bianche sono costruite intorno al castello scavato nel costone roccioso, la cinta muraria corre tutto intorno ed è percorribile a piedi - anche un po’ azzardato il passaggio in alcuni punti – scalini di pietra salgono e scendono fino alla sommità del castello dove ci si può immedesimare in un’antica vedetta medievale che, in quel punto, battuto da un vento fortissimo, stende lo sguardo al di sotto. L’aspetto più suggestivo di Marvao e del suo castello è infatti la sua posizione: a 800 m. di altezza domina la campagna fino al confine spagnolo ad est e alla Serra de Sao Mamede ad ovest. Una rocca davvero inespugnabile, con, al suo interno, per forte contrasto, piazzette con aiuole fiorite e curatissime e un vecchio forno che vende ai turisti belle ceramiche da cucina.
Passiamo all’ufficio del turismo per trovare un alloggio, prendiamo una piantina con l’elenco delle strutture ricettive e proviamo nella prima in cui entriamo a chiedere, giusto vicino all’ufficio del turismo: Casa Dinis. Ci aggiudichiamo le ultime 2 camere doppie, molto carine, con un affaccio sul centro del paese. Dopo esserci sistemati, usciamo per la cena e tra le viuzze nebbiose e sotto una pioggerella fitta, ci imbattiamo in una coppia di affabili turisti – inglese lui, malesiana lei - che ci consigliano un posto in cui mangiare e ci spiegano come arrivarci. Il paese è piccolo, noi sbagliamo svolta più volte e li rincontriamo varie volte. Alla fine ci ritroviamo nel bar/ristorante indicatoci e ci fermiamo per un bicchiere di vino come aperitivo e per riscaldarci un po’ perché qui a Marvao la temperatura è scesa parecchio, saranno 17°C, sembra una serata d’autunno.
Dopo un po’ arriva anche la coppia anglo-asiatica, ci fermiamo a chiacchierare e finiamo tutti intorno allo stesso tavolo, a cena. Loro sono in giro per il Portogallo come noi, ma in particolare seguono gli spostamenti e i concerti di una giovane e famosa cantante di Fado moderno, Mariza, di cui sono accaniti sostenitori. Mangiamo e beviamo scambiandoci consigli sui rispettivi itinerari, poi ci salutiamo molto cordialmente. Al ritorno in hotel, li ritroviamo lì: anche loro alloggiano in Casa Dinis, la terz’ultima camera l’avevano presa loro!

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