20-21 agosto 2006. Guimaraes-Porto

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Creato il: 30/06/2009
Data Da: 20/08/2006
Data A: 21/08/2006
Pubblicato: Si
Licenza: No
: Portogallo
Posti visitati: Guimaraes, Porto
Parole chiave: giro in battello sul fiume, Ribeira, Vila Nova de Gaia, Torre dos Clerigos, quartiere Boavista, Foz, maschere tribali, Libreria Lello e Irmao, churrascaria, Garrafeira do Carmo, vino Porto, Ferreira, Europcar

Arriviamo a Porto (a 50 km da Guimaraes) e andiamo subito verso il centro. Lasciamo la macchina al parcheggio Infante e prendiamo subito il battello per un giro sul fiume Douro, che scorre sotto i ponti della città, primo fra tutti il ponte in ferro Dom Luis I, opera di Gustave Eiffel. Mentre il battello procede lentamente, osserviamo la città dall’acqua. Da un lato la Ribeira, con le case colorate coi panni stesi e i tavolini con gli ombrelloni rossi che si affacciano sul lungofiume, dall’altro Vila Nova de Gaia, con le insegne delle cantine dei produttori di Porto e le barche attraccate.

Finito il tour, visitiamo la Chiesa di Sao Francisco, che, a discapito della sua origine francescana, ora è sommersa dall’oro in ogni suo punto; la Cattedrale, Praça da Libertade fino alla Camara Municipal e arriviamo alla Torre dos Clerigos (la più alta del paese) ma troppo tardi, la torre è chiusa.

Riprendiamo quindi la macchina e ci dirigiamo verso il nostro hotel, situato in zona Boavista: bel quartiere, moderno, con molti uffici e centri commerciali, ampi viali alberati. Il nostro hotel è un grattacielo di 13 piani, con camere grandi e confortevoli.

Dopo esserci sistemati, riprendiamo la macchina e percorriamo tutta Avenida da Boavista fino all’oceano, tra bellissime ville. Giriamo in macchina nella luce rosa del tramonto fino a Nevogilde, Foz e Matosinhos. Ci fermiamo a prendere un aperitivo al bar Praia de Acquario, sorseggiando Martini e Porto, mangiucchiando noccioline e salatini di fronte all’oceano sconfinato, con un sottofondo di musica lunge, l’atmosfera è piacevolissima.

Sulla strada del ritorno verso Porto, ci fermiamo a Foz, al ristorante A Mascara, che ci ha incuriosito dalla strada. All’interno c’è una calda atmosfera: maschere tribali appese alle pareti, tutte diverse tra loro. La specialità di questo posto è la fonduta: ne prendiamo tre miste, di pollo, maiale e manzo, molto buone. Per finire, assaggiamo un liquore alla mela verde molto buono (Manzana) ma il ragazzo che ce la serve ci dice che è una specialità spagnola.

Il giorno dopo torniamo in centro e visitiamo, in rua das Carmelitas, 141 la Libreria Lello & Irmao, la più antica di tutto il Portogallo. Sembra quasi una biblioteca, col suo stile neogotico, grandioso, con stucchi e vetrate Liberty sul soffitto, ma soprattutto una bellissima scalinata lignea dai gradini rosso porpora che porta al piano superiore dove c’è anche una caffetteria.

Lì vicino ci fermiamo in una churrascaria senza insegna all’esterno da cui un invitante profumo si diffonde per tutta la strada. All’interno c’è un bancone da macelleria con vari tipi di carne e pesce, spiedini, salsicce, ecc.: uno sceglie il pezzo e te lo cuociono al momento. Noi scegliamo dei tranci di pesce spada che ci preparano alla griglia, accompagnati da patate bollite e verdurine stufate (verza, carote, borccoli). Piatto semplice quanto squisito.

Dopo esserci rifocillati, ci fermiamo alla Garrafeira do Carmo (Rua do Carmo, 17/18, un’enoteca specializzata in vini portoghesi, dove acquistare ottimo Porto seguendo i consigli di un ragazzo che spiega in inglese le differenze tra i vari tipi di Porto (da aperitivo, da dessert), tra le annate e le etichette dei produttori. Degustiamo qualche tipo e usciamo carichi di bottiglie.

Nel pomeriggio torniamo a Vila Nova per visitare una cantina e scegliamo Ferriera. Alle 16 c’è la guida in italiano che ci accompagna in un lungo viaggio nella storia di questa casa che ebbe alla guida una donna, Antónia Adelaide Ferriera, che gestì e consolidò l’azienda nella seconda metà del ‘700, dimostrando grandi capacità imprenditoriali. Nelle cantine Ferriera sono conservati vini del XIX e XX secolo, e la bottiglia più antica risale al 1815. Ci immergiamo nella storia di questo vino liquoroso prodotto esclusivamente dalle uve della valle del Douro e trasportato fino a Vila Nova da Gaia per un centinaio di km lungo il fiume. Alla fine della visita ci radunano in una sale per la degustazione di qualche esemplare (tra le varietà Porto bianco, rosso ruby e rosso towny e infine vintage, il più pregiato).

Di ritorno in hotel, abbiamo un piccolo incidente: facendo retromarcia prendiamo in pieno un paletto, e il lunotto posteriore va in frantumi, non ne resta su neanche un pezzetto. Per fortuna avevamo incluso l’assicurazione alla Europcar e nel giro di un’ora all’aeroporto ci sostituiscono senza costi aggiunti la Citroen con una Toyota: unico inconveniente, passiamo da diesel a benzina.

Immagini associate

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